๐ฆ๐ถ๐ฎ๐บ๐ผ ๐ถ๐ป ๐๐ฒ๐บ๐ฝ๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐๐๐๐ฒ๐ป๐๐ผ. ๐'๐๐๐๐ฒ๐ป๐๐ผ ๐ฒฬ ๐ถ๐น ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ถ๐ผ๐ฑ๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐น๐นโ๐ฎ๐ป๐ป๐ผ ๐น๐ถ๐๐๐ฟ๐ด๐ถ๐ฐ๐ผ in cui i cristiani attendono la celebrazione del Natale di Gesรน di Nazareth. Questo periodo รจ un momento di attesa non solo per i credenti ma per tutte le persone che vivono nel mondo occidentale. Chi non รจ credente attende โ con piacere o con fastidio - le vacanze invernali, le feste, i dolci tradizionali, gli abeti colorati e le lucine, i regali, gli zampognari, le carole natalizie, il presepio, Jingle Bells e Dean Martin.
๐โ๐๐๐๐ฒ๐ป๐๐ผ ๐ฒฬ ๐น๐ฎ ๐ฐ๐ฒ๐น๐ฒ๐ฏ๐ฟ๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น'๐ฎ๐๐๐ฒ๐๐ฎ. ๐๐ฎ ๐๐๐ฎ ๐ผ๐ฟ๐ถ๐ด๐ถ๐ป๐ฒ ๐ฒฬ ๐บ๐ผ๐น๐๐ผ ๐ฎ๐ป๐๐ถ๐ฐ๐ฎ perchรฉ, come si sa, il giorno del Natale cristiano fu scelto per sovrapporsi a una festa dalle radici remotissime: la celebrazione del solstizio d'inverno, il giorno piรน breve dell'anno a partire dal quale le giornate ricominciano ad allungarsi. Si attende il solstizio dโinverno perchรฉ il suo arrivo pone fine alla lenta ma apparentemente inesorabile progressione della notte: il suo ripetersi ogni anno, annunzia che la luce non รจ vinta dalle tenebre, che il calore della vita ha la meglio sul gelo della morte.
๐ฆ๐ถ๐ป๐ผ ๐ฎ๐ฑ ๐ผ๐ฟ๐ฎ ๐ต๐ผ ๐๐๐ถ๐น๐ถ๐๐๐ฎ๐๐ผ ๐ถ ๐๐ฒ๐ฟ๐ฏ๐ถ ๐ฎ๐น ๐ฝ๐ฟ๐ฒ๐๐ฒ๐ป๐๐ฒ, ๐ถ๐ป ๐ฒ๐ณ๐ณ๐ฒ๐๐๐ถ ๐ฎ๐๐ฟ๐ฒ๐ถ ๐ฑ๐ผ๐๐๐๐ผ ๐๐๐ฎ๐ฟ๐น๐ถ ๐๐๐๐๐ถ ๐ฎ๐น ๐ฝ๐ฎ๐๐๐ฎ๐๐ผ. Infatti, lโesperienza dellโAvvento fa parte sempre meno del nostro mondo. Appartiene poco persino ai cristiani, la cui maggioranza non lo percepisce piรน come tempo di penitenza, attesa e digiuno (fisico e spirituale). Per tutti gli altri, le cose vanno ancora peggio: sin da metร novembre, nelle nostre latitudini (ben prima negli Stati Uniti), inizia unโorgia di acquisti natalizi; le luminarie fanno mostra di sรฉ per strade e negozi; dolci di ogni sorta, panettoni e torroni, straboccano dagli scaffali dei supermercati e sulle mense.
๐'๐๐๐๐ฒ๐ป๐๐ผ ๐ฒฬ ๐๐ผ๐น๐ผ ๐น๐ฎ ๐๐ถ๐๐๐ถ๐บ๐ฎ ๐ฝ๐ถ๐ฬ ๐ถ๐น๐น๐๐๐๐ฟ๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐๐ป๐ฎ ๐ฐ๐ฎ๐๐ฎ๐๐๐ฟ๐ผ๐ณ๐ฒ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐๐๐ฎ ๐๐ถ ๐๐๐ฎ ๐๐ฒ๐ฟ๐ถ๐ณ๐ถ๐ฐ๐ฎ๐ป๐ฑ๐ผ ๐พ๐๐ฎ๐๐ถ ๐ถ๐ป๐ฎ๐๐๐ฒ๐ฟ๐๐ถ๐๐ฎ:. la cancellazione dell'attesa. Quello che la nostra societร non tollera piรน รจ lโidea stessa di dover attendere per soddisfare una qualsiasi voglia o bisogno. Non si tollera il differimento dei desideri: si mangia quando si ha fame, si dorme quando si ha sonno, ci si abbronza d'inverno e si va a sciare d'estate. I tempi dell'attesa sono tutti scomparsi: non solo l'Avvento, ma sono scomparsi i fidanzamenti, i tempi canonici per le vacanze, le ricorrenze e i giorni festivi.
๐๐ฎ ๐๐ถ๐๐ฎ ๐ฒฬ ๐๐ฒ๐บ๐ฝ๐ฟ๐ฒ ๐บ๐ฒ๐ป๐ผ ๐๐ฐ๐ฎ๐ป๐ฑ๐ถ๐๐ฎ ๐ฑ๐ฎ ๐บ๐ผ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ถ ๐ฎ๐๐๐ฒ๐๐ถ ๐ฐ๐ผ๐ป ๐๐ฟ๐ฒ๐ฝ๐ถ๐ฑ๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ e persino i piccoli eventi quotidiani (gli orari della sveglia mattutina, del sonno serale, dei pasti) sono diventati del tutto aleatori. Gli smartphone hanno poi dato il colpo di grazia anche alle attese piรน banali. Si sopporta cosรฌ poco attendere, che si occupa subito il tempo guardando un telefono cellulare. Gli smartphone consentono alla maggioranza di vivere in uno stato di perenne trance ipnotica, in cui non si percepisce piรน lo spazio vuoto tra un fatto e il successivo.
๐ฆ๐ถ ๐ฝ๐ผ๐๐ฟ๐ฒ๐ฏ๐ฏ๐ฒ ๐ฎ ๐พ๐๐ฒ๐๐๐ผ ๐ฝ๐๐ป๐๐ผ ๐ฝ๐ฒ๐ป๐๐ฎ๐ฟ๐ฒ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐น'๐ฎ๐๐๐ฒ๐๐ฎ ๐๐ถ๐ฎ ๐๐๐ฎ๐๐ฎ ๐๐ฎ๐ฐ๐ฟ๐ถ๐ณ๐ถ๐ฐ๐ฎ๐๐ฎ ๐ฎ๐น๐น'๐๐ฟ๐ด๐ฒ๐ป๐๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฎ ๐๐ผ๐ฑ๐ฑ๐ถ๐๐ณ๐ฎ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ: dopo secoli di ascetismo, il desiderio, libero da ipocriti indugi, affermerebbe ora il suo diritto al godimento immediato. Perchรฉ attendere se il piacere รจ giร presente, qui e ora, e basta solo coglierlo? Cosรฌ fosse, la nostra epoca sarebbe la vera etร dellโoro, il periodo piรน felice della storia umana. Ma non รจ cosรฌ.
๐๐น ๐ฝ๐ถ๐ฎ๐ฐ๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ฐ๐ถ ๐ฒฬ ๐ผ๐ณ๐ณ๐ฒ๐ฟ๐๐ผ ๐ฐ๐ผ๐ป ๐๐ฎ๐ป๐๐ฎ ๐น๐ถ๐ฏ๐ฒ๐ฟ๐ฎ๐น๐ถ๐๐ฎฬ ๐ป๐ผ๐ป ๐ด๐ถ๐๐ป๐ด๐ฒ ๐บ๐ฎ๐ถ ๐ฎ๐น ๐ฝ๐ถ๐ฒ๐ป๐ผ ๐ด๐ผ๐ฑ๐ถ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ผ, anzi, i suoi effetti, come quelli di una droga, si attenuano rapidamente, richiedendo a ogni somministrazione una dose ancora maggiore. Dappertutto regna una profonda e diffusa insoddisfazione, di cui non vediamo le radici ma che mina alla base lโesistenza di molti. Persino la denatalitร che affligge lโOccidente รจ segno di una perdita collettiva di gioia di vivere: si smette di donare ad altri la vita, quando si dubita che questa valga la pena di essere vissuta. Sopprimere lโattesa non ha liberato il desiderio ma lo sta uccidendo e qui si potrebbe persino citare il โ๐๐ข๐ฃ๐ข๐ต๐ฐ ๐ฅ๐ฆ๐ญ ๐ท๐ช๐ญ๐ญ๐ข๐จ๐จ๐ช๐ฐโ di Giacomo Leopardi.
๐ฃ๐ฒ๐ฟ ๐ฐ๐ผ๐บ๐ฝ๐ฟ๐ฒ๐ป๐ฑ๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐บ๐ฒ๐ด๐น๐ถ๐ผ ๐ฐ๐ผ๐๐ฎ ๐๐ถ๐ฎ ๐น'๐ฎ๐๐๐ฒ๐๐ฎ ๐ฒฬ, ๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ผฬ, ๐ป๐ฒ๐ฐ๐ฒ๐๐๐ฎ๐ฟ๐ถ๐ผ ๐ฝ๐ฎ๐ฟ๐น๐ฎ๐ฟ๐ฒ ๐ฎ๐ฑ๐ฒ๐๐๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐๐ฒ๐บ๐ฝ๐ผ. San Tommaso sosteneva che esistessero due diverse misure della durata: la prima sarebbe l'eternitร , che misura una durata sincrona, un istante infinito privo di dimensioni; la seconda sarebbe, invece, il tempo umano, che scorre ed รจ composto da โprimaโ e โdopoโ. In altre parole, โprimaโ e โdopoโ sono la misura di quel tipo di durata chiamata โtempoโ. Ma โprimaโ e โdopoโ sono sufficienti a spiegare il tempo? Non lo sono, perchรฉ hanno bisogno di una pausa che li separi. Questa pausa tra โprimaโ e โdopoโ noi la chiamiamo "presente". Il presente esiste e non esiste. Non esiste perchรฉ si trasforma in continuazione, scorre dal โprimaโ al โdopoโ senza che si possa mai afferrare. Tuttavia, esiste perchรฉ, se non ci fosse, non si potrebbe piรน distinguere il prima dal dopo e il tempo andrebbe davvero ๐ฐ๐ถ๐ต ๐ฐ๐ง ๐ซ๐ฐ๐ช๐ฏ๐ต, fuori dai cardini.
๐ฃ๐ฎ๐ฟ๐๐ฒ๐ป๐ฑ๐ผ ๐ฑ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐ป๐ฐ๐ฒ๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐น ๐๐ฒ๐บ๐ฝ๐ผ ๐ฑ๐ถ ๐ฆ๐ฎ๐ป ๐ง๐ผ๐บ๐บ๐ฎ๐๐ผ, un grandissimo musicista dello scorso secolo, ๐ข๐น๐ถ๐๐ถ๐ฒ๐ฟ ๐ ๐ฒ๐๐๐ถ๐ฎ๐ฒ๐ป, sviluppรฒ una teoria del ritmo come essenza della vita e dell'intero universo. La misura della durata che noi chiamiamo โtempoโ รจ caratterizzata secondo Messiaen da una pausa, lโattesa, che separa il โprimaโ e il โdopoโ creando un ritmo: โprima-attesa-dopoโ. Questo ritmo originario รจ la vita nel suo continuo scorrere, la musica del creato da cui tutto nasce e fluisce. L'attesa non รจ una vera sospensione del tempo poichรฉ anche nell'attesa esistono un prima e un dopo ma, tuttavia, รจ la cosa piรน simile a un tempo sospeso che gli esseri umani riescano a immaginare.
๐๐น ๐๐ฒ๐บ๐ฝ๐ผ ๐๐ผ๐๐ฝ๐ฒ๐๐ผ ๐ฑ๐ฒ๐น๐นโ๐ฎ๐๐๐ฒ๐๐ฎ ๐ฒฬ ๐๐๐ฏ๐ถ๐๐ผ ๐ฝ๐ผ๐ฝ๐ผ๐น๐ฎ๐๐ผ ๐ฑ๐ฎ ๐ฝ๐ฒ๐ป๐๐ถ๐ฒ๐ฟ๐ถ ๐ฒ ๐ถ๐บ๐บ๐ฎ๐ด๐ถ๐ป๐ถ, ๐ฑ๐ฒ๐๐ถ๐ฑ๐ฒ๐ฟ๐ถ ๐ฒ ๐ฝ๐ฎ๐๐ฟ๐ฒ, che riguardano il โprimaโ appena trascorso e il โdopoโ che sta per arrivare. Se si spera qualcosa che consideriamo bello e buono, l'attesa si chiama desiderio, fremito, eccitazione, entusiasmo. Se si desidera non avvenga qualcosa che ci sembra brutto e pericoloso, lโattesa diventa paura, timore, spavento, persino terrore (questo รจ, tra l'altro, il motivo per cui dinanzi a una paura immotivata, uno stato dโansia o d'angoscia, bisognerebbe sempre indagare i desideri sottostanti). C'รจ poi una situazione in cui lโattesa รจ apparentemente vuota perchรฉ ogni desiderio sembra privo di attrattiva: si chiama noia ed รจ spesso il primo gradino verso la depressione. Il tempo psicologico si muove cosรฌ in ogni direzione, sostenuto da un suo ritmo interno (prima-attesa-dopo) che รจ il ritmo del desiderio e della vita, i quali dunque coincidono. Questo รจ lโinsegnamento che ho ricevuto dalla persona con cui tanti anni fa ho imparato a fare lo psicoanalista, che era, non a caso, anche un musicista.
๐ฃ๐ฒ๐ฟ๐ฐ๐ต๐ฒฬ ๐ถ๐น ๐ป๐ผ๐๐๐ฟ๐ผ ๐บ๐ผ๐ป๐ฑ๐ผ ๐ป๐ผ๐ป ๐๐ผ๐ฝ๐ฝ๐ผ๐ฟ๐๐ฎ ๐ฒ ๐ฐ๐ฒ๐ฟ๐ฐ๐ฎ ๐ถ๐ป ๐๐๐๐๐ถ ๐ถ ๐บ๐ผ๐ฑ๐ถ ๐ฑ๐ถ ๐๐ผ๐ฝ๐ฝ๐ฟ๐ถ๐บ๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐นโ๐ฎ๐๐๐ฒ๐๐ฎ? Perchรฉ il desiderio e la felicitร sono i suoi principali nemici, sono la minaccia che incombe su ogni suo dinamismo economico. Solo in apparenza la cosiddetta societร dei consumi si basa sulla soddisfazione dei desideri, al contrario รจ una civiltร che si fonda su una perenne insoddisfazione. Senza il ritmo creato dallโattesa, il desiderio e il piacere svaniscono, proprio come svanisce qualsiasi musica senza pause tra le note: restano solo involucri vuoti, la "๐ด๐ต๐ฐ๐ณ๐ช๐ข, ๐ณ๐ข๐ค๐ค๐ฐ๐ฏ๐ต๐ข๐ต๐ข ๐ฅ๐ข ๐ถ๐ฏ ๐ช๐ฅ๐ช๐ฐ๐ต๐ข, ๐ฑ๐ช๐ฆ๐ฏ๐ข ๐ฅ๐ช ๐ณ๐ถ๐ฎ๐ฐ๐ณ๐ฆ ๐ฆ ๐ง๐ถ๐ณ๐ช๐ข, ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ด๐ช๐จ๐ฏ๐ช๐ง๐ช๐ค๐ข ๐ฏ๐ถ๐ญ๐ญ๐ข."
๐ฃ๐ฒ๐ป๐๐ฎ๐ป๐ฑ๐ผ ๐๐ผ๐ฝ๐ฟ๐ฎ๐๐๐๐๐๐ผ ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐บ๐ผ๐ฑ๐ฒ๐ฟ๐ป๐ฎ ๐ฏ๐ถ๐ผ๐บ๐ฒ๐ฑ๐ถ๐ฐ๐ถ๐ป๐ฎ, ๐๐ถ๐ผ๐๐ฎ๐ป๐ป๐ถ ๐ฃ๐ฎ๐ผ๐น๐ผ ๐๐ ๐ฒ ๐น'๐ฎ๐น๐น๐ผ๐ฟ๐ฎ ๐ฐ๐ฎ๐ฟ๐ฑ๐ถ๐ป๐ฎ๐น๐ฒ ๐๐ผ๐๐ฒ๐ฝ๐ต ๐ฅ๐ฎ๐๐๐ถ๐ป๐ด๐ฒ๐ฟ parlarono della civiltร contemporanea come pervasa da una cultura di morte. Il nostro mondo รจ davvero sempre piรน un mondo di morte, non solo perchรฉ attraversato da innumerevoli guerre (non sarebbe una novitร ) e nemmeno perchรฉ il progresso tecnologico e scientifico si fa spesso strumento di morte piรน che di vita, ma anche perchรฉ รจ una societร che, per alimentare un'economia drogata, ha necessitร di abolire le attese creando solo ombre di desideri, larve tenute artificialmente in vita, feticci in apparenza potenti ma vuoti. Nessun essere umano puรฒ perรฒ tollerare a lungo l'assenza del desiderio, o la sua sostituzione con grottesche parodie, poichรฉ il desiderio รจ il ritmo stesso della vita. Perso questo ritmo, ci si smarrisce nel tempo, si ha lโimpressione di piombare in unโeternitร opaca. Lโinganno รจ rivelato dal fatto che noi oggi si vive in mezzo a cadaveri โ oscenamente esposti in ogni momento da tutti i media, sotto forma di informazione o intrattenimento โ ma si รจ rigorosamente protetti da ogni contatto con coloro che si stanno approssimando alla morte: confinati in istituzioni separate, ospedali, case di riposo, RSA, affinchรฉ non ci ricordino di quale stoffa รจ fatta la nostra piccola eternitร stracciona.
๐๐ป๐ถ๐๐ถ๐ฎ, ๐ฐ๐ผ๐๐ถฬ, ๐๐ป๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐ฟ๐๐ฎ ๐ณ๐ฟ๐ฒ๐ป๐ฒ๐๐ถ๐ฐ๐ฎ ๐ฒ ๐ถ๐ป๐๐ถ๐บ๐ฎ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ฑ๐ถ๐๐ฝ๐ฒ๐ฟ๐ฎ๐๐ฎ ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐ฟ๐ถ๐ฐ๐ฒ๐ฟ๐ฐ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐บ๐ถ๐น๐น๐ฒ ๐ฑ๐ฒ๐๐ถ๐ฑ๐ฒ๐ฟ๐ถ, proprio perchรฉ la loro continua soddisfazione ci ubriaca, ci impedisce di pensare, in finale ci rende stupidi. Ma รจ un gioco pericoloso, come sapeva bene Teresa dโAvila e ripeteva Truman Capote: ยซ๐ด๐ช ๐ท๐ฆ๐ณ๐ด๐ข๐ฏ๐ฐ ๐ฑ๐ช๐ถฬ ๐ญ๐ข๐ค๐ณ๐ช๐ฎ๐ฆ ๐ฑ๐ฆ๐ณ ๐ญ๐ฆ ๐ฑ๐ณ๐ฆ๐จ๐ฉ๐ช๐ฆ๐ณ๐ฆ ๐ฆ๐ด๐ข๐ถ๐ฅ๐ช๐ต๐ฆ ๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฑ๐ฆ๐ณ ๐ฒ๐ถ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ฆ ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ข๐ค๐ค๐ฐ๐ญ๐ตeยป. Cโรจ un solo desiderio che potrebbe ridare tempo, ritmo, senso alla vita: tutti noi sappiamo qual รจ, ma ne abbiamo cosรฌ paura che fingiamo di ignorarlo.
๐๐ป๐ฐ๐ต๐ฒ ๐นโ๐ฎ๐๐๐ฒ๐๐ฎ ๐ฒ ๐ถ๐น ๐๐ฒ๐บ๐ฝ๐ผ ๐๐ป ๐ด๐ถ๐ผ๐ฟ๐ป๐ผ ๐ณ๐ถ๐ป๐ถ๐ฟ๐ฎ๐ป๐ป๐ผ. LโAvvento, che ritorna ogni anno insieme al solstizio dโinverno, ci ricorda perรฒ che sarร la luce ad avere lโultima parola.
๐๐๐ผ๐ป ๐ก๐ฎ๐๐ฎ๐น๐ฒ ๐ฎ ๐๐๐๐๐ถ ๐๐ผ๐ถ!
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