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Immagine del redattoreEmilio Mordini

L'AVVENTO, IL TEMPO E L'ATTESA


Il Pordenone - Nativitร 

๐—ฆ๐—ถ๐—ฎ๐—บ๐—ผ ๐—ถ๐—ป ๐˜๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐—”๐˜ƒ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ผ. ๐—Ÿ'๐—”๐˜ƒ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ผ ๐—ฒฬ€ ๐—ถ๐—น ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐—ผ๐—ฑ๐—ผ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—นโ€™๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ผ ๐—น๐—ถ๐˜๐˜‚๐—ฟ๐—ด๐—ถ๐—ฐ๐—ผ in cui i cristiani attendono la celebrazione del Natale di Gesรน di Nazareth. Questo periodo รจ un momento di attesa non solo per i credenti ma per tutte le persone che vivono nel mondo occidentale. Chi non รจ credente attende โ€“ con piacere o con fastidio - le vacanze invernali, le feste, i dolci tradizionali, gli abeti colorati e le lucine, i regali, gli zampognari, le carole natalizie, il presepio, Jingle Bells e Dean Martin.


๐—Ÿโ€™๐—”๐˜ƒ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ผ ๐—ฒฬ€ ๐—น๐—ฎ ๐—ฐ๐—ฒ๐—น๐—ฒ๐—ฏ๐—ฟ๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น'๐—ฎ๐˜๐˜๐—ฒ๐˜€๐—ฎ. ๐—Ÿ๐—ฎ ๐˜€๐˜‚๐—ฎ ๐—ผ๐—ฟ๐—ถ๐—ด๐—ถ๐—ป๐—ฒ ๐—ฒฬ€ ๐—บ๐—ผ๐—น๐˜๐—ผ ๐—ฎ๐—ป๐˜๐—ถ๐—ฐ๐—ฎ perchรฉ, come si sa, il giorno del Natale cristiano fu scelto per sovrapporsi a una festa dalle radici remotissime: la celebrazione del solstizio d'inverno, il giorno piรน breve dell'anno a partire dal quale le giornate ricominciano ad allungarsi. Si attende il solstizio dโ€™inverno perchรฉ il suo arrivo pone fine alla lenta ma apparentemente inesorabile progressione della notte: il suo ripetersi ogni anno, annunzia che la luce non รจ vinta dalle tenebre, che il calore della vita ha la meglio sul gelo della morte.


๐—ฆ๐—ถ๐—ป๐—ผ ๐—ฎ๐—ฑ ๐—ผ๐—ฟ๐—ฎ ๐—ต๐—ผ ๐˜‚๐˜๐—ถ๐—น๐—ถ๐˜‡๐˜‡๐—ฎ๐˜๐—ผ ๐—ถ ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฏ๐—ถ ๐—ฎ๐—น ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฒ๐˜€๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ, ๐—ถ๐—ป ๐—ฒ๐—ณ๐—ณ๐—ฒ๐˜๐˜๐—ถ ๐—ฎ๐˜ƒ๐—ฟ๐—ฒ๐—ถ ๐—ฑ๐—ผ๐˜ƒ๐˜‚๐˜๐—ผ ๐˜‚๐˜€๐—ฎ๐—ฟ๐—น๐—ถ ๐˜๐˜‚๐˜๐˜๐—ถ ๐—ฎ๐—น ๐—ฝ๐—ฎ๐˜€๐˜€๐—ฎ๐˜๐—ผ. Infatti, lโ€™esperienza dellโ€™Avvento fa parte sempre meno del nostro mondo. Appartiene poco persino ai cristiani, la cui maggioranza non lo percepisce piรน come tempo di penitenza, attesa e digiuno (fisico e spirituale). Per tutti gli altri, le cose vanno ancora peggio: sin da metร  novembre, nelle nostre latitudini (ben prima negli Stati Uniti), inizia unโ€™orgia di acquisti natalizi; le luminarie fanno mostra di sรฉ per strade e negozi; dolci di ogni sorta, panettoni e torroni, straboccano dagli scaffali dei supermercati e sulle mense.


๐—Ÿ'๐—”๐˜ƒ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ผ ๐—ฒฬ€ ๐˜€๐—ผ๐—น๐—ผ ๐—น๐—ฎ ๐˜ƒ๐—ถ๐˜๐˜๐—ถ๐—บ๐—ฎ ๐—ฝ๐—ถ๐˜‚ฬ€ ๐—ถ๐—น๐—น๐˜‚๐˜€๐˜๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜‚๐—ป๐—ฎ ๐—ฐ๐—ฎ๐˜๐—ฎ๐˜€๐˜๐—ฟ๐—ผ๐—ณ๐—ฒ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐˜€๐˜๐—ฎ ๐˜€๐—ถ ๐˜€๐˜๐—ฎ ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐—ณ๐—ถ๐—ฐ๐—ฎ๐—ป๐—ฑ๐—ผ ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐˜€๐—ถ ๐—ถ๐—ป๐—ฎ๐˜ƒ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฟ๐˜๐—ถ๐˜๐—ฎ:. la cancellazione dell'attesa. Quello che la nostra societร  non tollera piรน รจ lโ€™idea stessa di dover attendere per soddisfare una qualsiasi voglia o bisogno. Non si tollera il differimento dei desideri: si mangia quando si ha fame, si dorme quando si ha sonno, ci si abbronza d'inverno e si va a sciare d'estate. I tempi dell'attesa sono tutti scomparsi: non solo l'Avvento, ma sono scomparsi i fidanzamenti, i tempi canonici per le vacanze, le ricorrenze e i giorni festivi.


๐—Ÿ๐—ฎ ๐˜ƒ๐—ถ๐˜๐—ฎ ๐—ฒฬ€ ๐˜€๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฒ ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐—ผ ๐˜€๐—ฐ๐—ฎ๐—ป๐—ฑ๐—ถ๐˜๐—ฎ ๐—ฑ๐—ฎ ๐—บ๐—ผ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ถ ๐—ฎ๐˜๐˜๐—ฒ๐˜€๐—ถ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป ๐˜๐—ฟ๐—ฒ๐—ฝ๐—ถ๐—ฑ๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ e persino i piccoli eventi quotidiani (gli orari della sveglia mattutina, del sonno serale, dei pasti) sono diventati del tutto aleatori. Gli smartphone hanno poi dato il colpo di grazia anche alle attese piรน banali. Si sopporta cosรฌ poco attendere, che si occupa subito il tempo guardando un telefono cellulare. Gli smartphone consentono alla maggioranza di vivere in uno stato di perenne trance ipnotica, in cui non si percepisce piรน lo spazio vuoto tra un fatto e il successivo.


๐—ฆ๐—ถ ๐—ฝ๐—ผ๐˜๐—ฟ๐—ฒ๐—ฏ๐—ฏ๐—ฒ ๐—ฎ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ผ ๐—ฝ๐˜‚๐—ป๐˜๐—ผ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ป๐˜€๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—น'๐—ฎ๐˜๐˜๐—ฒ๐˜€๐—ฎ ๐˜€๐—ถ๐—ฎ ๐˜€๐˜๐—ฎ๐˜๐—ฎ ๐˜€๐—ฎ๐—ฐ๐—ฟ๐—ถ๐—ณ๐—ถ๐—ฐ๐—ฎ๐˜๐—ฎ ๐—ฎ๐—น๐—น'๐˜‚๐—ฟ๐—ด๐—ฒ๐—ป๐˜‡๐—ฎ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐˜€๐—ผ๐—ฑ๐—ฑ๐—ถ๐˜€๐—ณ๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ: dopo secoli di ascetismo, il desiderio, libero da ipocriti indugi, affermerebbe ora il suo diritto al godimento immediato. Perchรฉ attendere se il piacere รจ giร  presente, qui e ora, e basta solo coglierlo? Cosรฌ fosse, la nostra epoca sarebbe la vera etร  dellโ€™oro, il periodo piรน felice della storia umana. Ma non รจ cosรฌ.


๐—œ๐—น ๐—ฝ๐—ถ๐—ฎ๐—ฐ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—ฐ๐—ถ ๐—ฒฬ€ ๐—ผ๐—ณ๐—ณ๐—ฒ๐—ฟ๐˜๐—ผ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป ๐˜๐—ฎ๐—ป๐˜๐—ฎ ๐—น๐—ถ๐—ฏ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฎ๐—น๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐—ด๐—ถ๐˜‚๐—ป๐—ด๐—ฒ ๐—บ๐—ฎ๐—ถ ๐—ฎ๐—น ๐—ฝ๐—ถ๐—ฒ๐—ป๐—ผ ๐—ด๐—ผ๐—ฑ๐—ถ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ผ, anzi, i suoi effetti, come quelli di una droga, si attenuano rapidamente, richiedendo a ogni somministrazione una dose ancora maggiore. Dappertutto regna una profonda e diffusa insoddisfazione, di cui non vediamo le radici ma che mina alla base lโ€™esistenza di molti. Persino la denatalitร  che affligge lโ€™Occidente รจ segno di una perdita collettiva di gioia di vivere: si smette di donare ad altri la vita, quando si dubita che questa valga la pena di essere vissuta. Sopprimere lโ€™attesa non ha liberato il desiderio ma lo sta uccidendo e qui si potrebbe persino citare il โ€œ๐˜š๐˜ข๐˜ฃ๐˜ข๐˜ต๐˜ฐ ๐˜ฅ๐˜ฆ๐˜ญ ๐˜ท๐˜ช๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข๐˜จ๐˜จ๐˜ช๐˜ฐโ€ di Giacomo Leopardi.


๐—ฃ๐—ฒ๐—ฟ ๐—ฐ๐—ผ๐—บ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฒ๐—ป๐—ฑ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—บ๐—ฒ๐—ด๐—น๐—ถ๐—ผ ๐—ฐ๐—ผ๐˜€๐—ฎ ๐˜€๐—ถ๐—ฎ ๐—น'๐—ฎ๐˜๐˜๐—ฒ๐˜€๐—ฎ ๐—ฒฬ€, ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐—ผฬ€, ๐—ป๐—ฒ๐—ฐ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฎ๐—ฟ๐—ถ๐—ผ ๐—ฝ๐—ฎ๐—ฟ๐—น๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฎ๐—ฑ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ผ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น ๐˜๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ผ. San Tommaso sosteneva che esistessero due diverse misure della durata: la prima sarebbe l'eternitร , che misura una durata sincrona, un istante infinito privo di dimensioni; la seconda sarebbe, invece, il tempo umano, che scorre ed รจ composto da โ€œprimaโ€ e โ€œdopoโ€. In altre parole, โ€œprimaโ€ e โ€œdopoโ€ sono la misura di quel tipo di durata chiamata โ€œtempoโ€. Ma โ€œprimaโ€ e โ€œdopoโ€ sono sufficienti a spiegare il tempo? Non lo sono, perchรฉ hanno bisogno di una pausa che li separi. Questa pausa tra โ€œprimaโ€ e โ€œdopoโ€ noi la chiamiamo "presente". Il presente esiste e non esiste. Non esiste perchรฉ si trasforma in continuazione, scorre dal โ€œprimaโ€ al โ€œdopoโ€ senza che si possa mai afferrare. Tuttavia, esiste perchรฉ, se non ci fosse, non si potrebbe piรน distinguere il prima dal dopo e il tempo andrebbe davvero ๐˜ฐ๐˜ถ๐˜ต ๐˜ฐ๐˜ง ๐˜ซ๐˜ฐ๐˜ช๐˜ฏ๐˜ต, fuori dai cardini.


๐—ฃ๐—ฎ๐—ฟ๐˜๐—ฒ๐—ป๐—ฑ๐—ผ ๐—ฑ๐—ฎ๐—น๐—น๐—ฎ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐—ฐ๐—ฒ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น ๐˜๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฆ๐—ฎ๐—ป ๐—ง๐—ผ๐—บ๐—บ๐—ฎ๐˜€๐—ผ, un grandissimo musicista dello scorso secolo, ๐—ข๐—น๐—ถ๐˜ƒ๐—ถ๐—ฒ๐—ฟ ๐— ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ถ๐—ฎ๐—ฒ๐—ป, sviluppรฒ una teoria del ritmo come essenza della vita e dell'intero universo. La misura della durata che noi chiamiamo โ€œtempoโ€ รจ caratterizzata secondo Messiaen da una pausa, lโ€™attesa, che separa il โ€œprimaโ€ e il โ€œdopoโ€ creando un ritmo: โ€œprima-attesa-dopoโ€. Questo ritmo originario รจ la vita nel suo continuo scorrere, la musica del creato da cui tutto nasce e fluisce. L'attesa non รจ una vera sospensione del tempo poichรฉ anche nell'attesa esistono un prima e un dopo ma, tuttavia, รจ la cosa piรน simile a un tempo sospeso che gli esseri umani riescano a immaginare.


๐—œ๐—น ๐˜๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ผ ๐˜€๐—ผ๐˜€๐—ฝ๐—ฒ๐˜€๐—ผ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—นโ€™๐—ฎ๐˜๐˜๐—ฒ๐˜€๐—ฎ ๐—ฒฬ€ ๐˜€๐˜‚๐—ฏ๐—ถ๐˜๐—ผ ๐—ฝ๐—ผ๐—ฝ๐—ผ๐—น๐—ฎ๐˜๐—ผ ๐—ฑ๐—ฎ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ป๐˜€๐—ถ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ ๐—ฒ ๐—ถ๐—บ๐—บ๐—ฎ๐—ด๐—ถ๐—ป๐—ถ, ๐—ฑ๐—ฒ๐˜€๐—ถ๐—ฑ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ ๐—ฒ ๐—ฝ๐—ฎ๐˜‚๐—ฟ๐—ฒ, che riguardano il โ€œprimaโ€ appena trascorso e il โ€œdopoโ€ che sta per arrivare. Se si spera qualcosa che consideriamo bello e buono, l'attesa si chiama desiderio, fremito, eccitazione, entusiasmo. Se si desidera non avvenga qualcosa che ci sembra brutto e pericoloso, lโ€™attesa diventa paura, timore, spavento, persino terrore (questo รจ, tra l'altro, il motivo per cui dinanzi a una paura immotivata, uno stato dโ€™ansia o d'angoscia, bisognerebbe sempre indagare i desideri sottostanti). C'รจ poi una situazione in cui lโ€™attesa รจ apparentemente vuota perchรฉ ogni desiderio sembra privo di attrattiva: si chiama noia ed รจ spesso il primo gradino verso la depressione. Il tempo psicologico si muove cosรฌ in ogni direzione, sostenuto da un suo ritmo interno (prima-attesa-dopo) che รจ il ritmo del desiderio e della vita, i quali dunque coincidono. Questo รจ lโ€™insegnamento che ho ricevuto dalla persona con cui tanti anni fa ho imparato a fare lo psicoanalista, che era, non a caso, anche un musicista.


๐—ฃ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฐ๐—ต๐—ฒฬ ๐—ถ๐—น ๐—ป๐—ผ๐˜€๐˜๐—ฟ๐—ผ ๐—บ๐—ผ๐—ป๐—ฑ๐—ผ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐˜€๐—ผ๐—ฝ๐—ฝ๐—ผ๐—ฟ๐˜๐—ฎ ๐—ฒ ๐—ฐ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฐ๐—ฎ ๐—ถ๐—ป ๐˜๐˜‚๐˜๐˜๐—ถ ๐—ถ ๐—บ๐—ผ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜€๐—ผ๐—ฝ๐—ฝ๐—ฟ๐—ถ๐—บ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—นโ€™๐—ฎ๐˜๐˜๐—ฒ๐˜€๐—ฎ? Perchรฉ il desiderio e la felicitร  sono i suoi principali nemici, sono la minaccia che incombe su ogni suo dinamismo economico. Solo in apparenza la cosiddetta societร  dei consumi si basa sulla soddisfazione dei desideri, al contrario รจ una civiltร  che si fonda su una perenne insoddisfazione. Senza il ritmo creato dallโ€™attesa, il desiderio e il piacere svaniscono, proprio come svanisce qualsiasi musica senza pause tra le note: restano solo involucri vuoti, la "๐˜ด๐˜ต๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ช๐˜ข, ๐˜ณ๐˜ข๐˜ค๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ข๐˜ต๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ข ๐˜ถ๐˜ฏ ๐˜ช๐˜ฅ๐˜ช๐˜ฐ๐˜ต๐˜ข, ๐˜ฑ๐˜ช๐˜ฆ๐˜ฏ๐˜ข ๐˜ฅ๐˜ช ๐˜ณ๐˜ถ๐˜ฎ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ฆ ๐˜ง๐˜ถ๐˜ณ๐˜ช๐˜ข, ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ด๐˜ช๐˜จ๐˜ฏ๐˜ช๐˜ง๐˜ช๐˜ค๐˜ข ๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ข."


๐—ฃ๐—ฒ๐—ป๐˜€๐—ฎ๐—ป๐—ฑ๐—ผ ๐˜€๐—ผ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฎ๐˜๐˜๐˜‚๐˜๐˜๐—ผ ๐—ฎ๐—น๐—น๐—ฎ ๐—บ๐—ผ๐—ฑ๐—ฒ๐—ฟ๐—ป๐—ฎ ๐—ฏ๐—ถ๐—ผ๐—บ๐—ฒ๐—ฑ๐—ถ๐—ฐ๐—ถ๐—ป๐—ฎ, ๐—š๐—ถ๐—ผ๐˜ƒ๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ถ ๐—ฃ๐—ฎ๐—ผ๐—น๐—ผ ๐—œ๐—œ ๐—ฒ ๐—น'๐—ฎ๐—น๐—น๐—ผ๐—ฟ๐—ฎ ๐—ฐ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฑ๐—ถ๐—ป๐—ฎ๐—น๐—ฒ ๐—๐—ผ๐˜€๐—ฒ๐—ฝ๐—ต ๐—ฅ๐—ฎ๐˜๐˜‡๐—ถ๐—ป๐—ด๐—ฒ๐—ฟ parlarono della civiltร  contemporanea come pervasa da una cultura di morte. Il nostro mondo รจ davvero sempre piรน un mondo di morte, non solo perchรฉ attraversato da innumerevoli guerre (non sarebbe una novitร ) e nemmeno perchรฉ il progresso tecnologico e scientifico si fa spesso strumento di morte piรน che di vita, ma anche perchรฉ รจ una societร  che, per alimentare un'economia drogata, ha necessitร  di abolire le attese creando solo ombre di desideri, larve tenute artificialmente in vita, feticci in apparenza potenti ma vuoti. Nessun essere umano puรฒ perรฒ tollerare a lungo l'assenza del desiderio, o la sua sostituzione con grottesche parodie, poichรฉ il desiderio รจ il ritmo stesso della vita. Perso questo ritmo, ci si smarrisce nel tempo, si ha lโ€™impressione di piombare in unโ€™eternitร  opaca. Lโ€™inganno รจ rivelato dal fatto che noi oggi si vive in mezzo a cadaveri โ€“ oscenamente esposti in ogni momento da tutti i media, sotto forma di informazione o intrattenimento โ€“ ma si รจ rigorosamente protetti da ogni contatto con coloro che si stanno approssimando alla morte: confinati in istituzioni separate, ospedali, case di riposo, RSA, affinchรฉ non ci ricordino di quale stoffa รจ fatta la nostra piccola eternitร  stracciona.


๐—œ๐—ป๐—ถ๐˜‡๐—ถ๐—ฎ, ๐—ฐ๐—ผ๐˜€๐—ถฬ€, ๐˜‚๐—ป๐—ฎ ๐—ฐ๐—ผ๐—ฟ๐˜€๐—ฎ ๐—ณ๐—ฟ๐—ฒ๐—ป๐—ฒ๐˜๐—ถ๐—ฐ๐—ฎ ๐—ฒ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ถ๐—บ๐—ฎ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ๐˜€๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฎ๐˜๐—ฎ ๐—ฎ๐—น๐—น๐—ฎ ๐—ฟ๐—ถ๐—ฐ๐—ฒ๐—ฟ๐—ฐ๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ ๐—บ๐—ถ๐—น๐—น๐—ฒ ๐—ฑ๐—ฒ๐˜€๐—ถ๐—ฑ๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ, proprio perchรฉ la loro continua soddisfazione ci ubriaca, ci impedisce di pensare, in finale ci rende stupidi. Ma รจ un gioco pericoloso, come sapeva bene Teresa dโ€™Avila e ripeteva Truman Capote: ยซ๐˜ด๐˜ช ๐˜ท๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ด๐˜ข๐˜ฏ๐˜ฐ ๐˜ฑ๐˜ช๐˜ถฬ€ ๐˜ญ๐˜ข๐˜ค๐˜ณ๐˜ช๐˜ฎ๐˜ฆ ๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ณ ๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ฑ๐˜ณ๐˜ฆ๐˜จ๐˜ฉ๐˜ช๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ฆ๐˜ด๐˜ข๐˜ถ๐˜ฅ๐˜ช๐˜ต๐˜ฆ ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ฆ ๐˜ฑ๐˜ฆ๐˜ณ ๐˜ฒ๐˜ถ๐˜ฆ๐˜ญ๐˜ญ๐˜ฆ ๐˜ฏ๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ข๐˜ค๐˜ค๐˜ฐ๐˜ญ๐˜ตeยป. Cโ€™รจ un solo desiderio che potrebbe ridare tempo, ritmo, senso alla vita: tutti noi sappiamo qual รจ, ma ne abbiamo cosรฌ paura che fingiamo di ignorarlo.


๐—”๐—ป๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐—นโ€™๐—ฎ๐˜๐˜๐—ฒ๐˜€๐—ฎ ๐—ฒ ๐—ถ๐—น ๐˜๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ผ ๐˜‚๐—ป ๐—ด๐—ถ๐—ผ๐—ฟ๐—ป๐—ผ ๐—ณ๐—ถ๐—ป๐—ถ๐—ฟ๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ผ. Lโ€™Avvento, che ritorna ogni anno insieme al solstizio dโ€™inverno, ci ricorda perรฒ che sarร  la luce ad avere lโ€™ultima parola.


๐—•๐˜‚๐—ผ๐—ป ๐—ก๐—ฎ๐˜๐—ฎ๐—น๐—ฒ ๐—ฎ ๐˜๐˜‚๐˜๐˜๐—ถ ๐˜ƒ๐—ผ๐—ถ!



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