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INIBIZIONE E PROCRASTINAZIONE

Immagine del redattore: Emilio MordiniEmilio Mordini

BREVE CORSO DI IGIENE MENTALE nยฐ 4


๐—–๐—ผ๐—ป ๐—ถ๐—น ๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐—บ๐—ถ๐—ป๐—ฒ ๐—œ๐—ก๐—œ๐—•๐—œ๐—ญ๐—œ๐—ข๐—ก๐—˜ ๐˜€๐—ถ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ฒ๐—ป๐—ฑ๐—ฒ ๐˜‚๐—ป ๐˜€๐—ถ๐—ป๐˜๐—ผ๐—บ๐—ผ ๐—ฝ๐˜€๐—ถ๐—ฐ๐—ผ๐—น๐—ผ๐—ด๐—ถ๐—ฐ๐—ผ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ ๐—ฐ๐˜‚๐—ถ ๐˜‚๐—ป๐—ฎ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐˜€๐—ผ๐—ป๐—ฎ ๐˜€๐—ถ ๐˜€๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ ๐—ฏ๐—น๐—ผ๐—ฐ๐—ฐ๐—ฎ๐˜๐—ฎ a svolgere una qualche attivitร  o a sviluppare una reazione emotiva. Una prima distinzione importante da fare รจ proprio questa: a differenza che con le ansie e fobie, nellโ€™inibizione non prevale mai un senso di paura, quanto una sensazione di paralisi interiore, di impotenza.

๐—Ÿ๐—ฒ ๐—ถ๐—ป๐—ถ๐—ฏ๐—ถ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ถ ๐—ถ๐—บ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฑ๐—ถ๐˜€๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐—ป๐—ผ๐—ฟ๐—บ๐—ฎ๐—น๐—ถ ๐—ฐ๐—ผ๐—บ๐—ฝ๐—ผ๐—ฟ๐˜๐—ฎ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ถ ๐—ฒ ๐—ฝ๐—ผ๐˜€๐˜€๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ฟ๐—ฎ๐—น๐—ฐ๐—ถ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ถ๐—น ๐—ฐ๐—ผ๐—ฟ๐˜€๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜‚๐—ป๐—ฎ ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐—น๐˜€๐—ถ๐—ฎ๐˜€๐—ถ ๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ in un qualsiasi momento, sino a danneggiare seriamente la vita familiare, lavorativa e sociale di una persona. Sono esempi di inibizione il non riuscire a portare a compimento unโ€™attivitร  che si รจ intrapresa, come capita a quelle persone che non riescono mai a completare un corso di lingue o di musica; lasciare i lavori a metร , come coloro che, quando iniziano una piccola manutenzione casalinga, non la terminano mai; abbandonare una cura prima che si sia raggiunto lโ€™obiettivo prefissato, come coloro che non riescono mai a completare una terapia dentistica o a portare a conclusione un trattamento psicoanalitico.

๐—œ๐—ป ๐—ฎ๐—น๐˜๐—ฟ๐—ถ ๐—ฐ๐—ฎ๐˜€๐—ถ, ๐—นโ€™๐—ถ๐—ป๐—ถ๐—ฏ๐—ถ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฟ๐—ถ๐—ด๐˜‚๐—ฎ๐—ฟ๐—ฑ๐—ฎ ๐—น๐—ฎ ๐—ณ๐—ฎ๐˜€๐—ฒ ๐—ถ๐—ป๐—ถ๐˜‡๐—ถ๐—ฎ๐—น๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜‚๐—ปโ€™๐—ฎ๐˜๐˜๐—ถ๐˜ƒ๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐˜€๐—ถ ๐—ฟ๐—ถ๐—บ๐—ฎ๐—ป๐—ฑ๐—ฎ ๐—ถ๐—ป ๐—ฐ๐—ผ๐—ป๐˜๐—ถ๐—ป๐˜‚๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ. Alcune persone, ad esempio, dopo essersi sedute alla scrivania, diventano letteralmente incapaci di iniziare il proprio lavoro e cominciano a perdere tempo in gran numero di maniere, rimandando allโ€™infinito il momento di aprire il dossier che dovrebbero studiare o di mettere mano alla relazione che dovrebbero scrivere. Quando, lโ€™inibizione riguarda gli inizi di unโ€™azione viene comunemente chiamata ๐—ฃ๐—ฅ๐—ข๐—–๐—ฅ๐—”๐—ฆ๐—ง๐—œ๐—ก๐—”๐—ญ๐—œ๐—ข๐—ก๐—˜.


๐—ค๐˜‚๐—ฎ๐—น ๐—ฒฬ€ ๐—นโ€™๐—ผ๐—ฟ๐—ถ๐—ด๐—ถ๐—ป๐—ฒ ๐—ฑ๐—ถ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ผ ๐—ฏ๐—ถ๐˜‡๐˜‡๐—ฎ๐—ฟ๐—ฟ๐—ผ ๐˜€๐—ถ๐—ป๐˜๐—ผ๐—บ๐—ผ? ๐—–๐—ผ๐—บ๐—ฒ ๐—ป๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฒ ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฒ๐—ฐ๐—ฒ๐—ฑ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ถ ๐—น๐—ฒ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ถ ๐—ฑ๐—ถ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ผ ๐—ฐ๐—ผ๐—ฟ๐˜€๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ถ๐—ด๐—ถ๐—ฒ๐—ป๐—ฒ ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฎ๐—น๐—ฒ, preferisco non affrontare il discorso delle cause perchรฉ ci porterebbe troppo lontano dagli scopi pratici che mi prefiggo. In questo caso, perรฒ, farรฒ una piccola eccezione perchรฉ cโ€™รจ un aspetto dellโ€™inibizione che trovo particolarmente intrigante e vorrei segnalarvi: inibizione e procrastinazione sono la malattia di Giano Bifronte.

๐—™๐—ผ๐—ฟ๐˜€๐—ฒ ๐—พ๐˜‚๐—ฎ๐—น๐—ฐ๐˜‚๐—ป๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜ƒ๐—ผ๐—ถ ๐—ฟ๐—ถ๐—ฐ๐—ผ๐—ฟ๐—ฑ๐—ฎ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ฎ ๐—ฎ๐—ป๐˜๐—ถ๐—ฐ๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ๐˜ƒ๐—ถ๐—ป๐—ถ๐˜๐—ฎฬ€ ๐—ฟ๐—ผ๐—บ๐—ฎ๐—ป๐—ฎ, che risaliva a unโ€™epoca in cui i romani non avevano ancora adottato lโ€™Olimpo greco. Giano, ๐˜‘๐˜ข๐˜ฏ๐˜ถ๐˜ด, era rappresentato come un uomo maturo, barbuto, con due facce: una rivolta in avanti e una indietro. Giano era il dio degli inizi e delle fini e la sua duplicitร  stava nellโ€™essere ogni inizio anche una fine e viceversa. Era, infatti, anche il dio dei confini o, piรน precisamente, delle linee di confine, quelle che separano e uniscono, che sono nello stesso tempo da una parte e dallโ€™altra. A Giano erano consacrate anche le porte, specialmente le porte delle cittร , dei templi, delle abitazioni, proprio perchรฉ ogni porta รจ contemporaneamente unโ€™entrata e unโ€™uscita. Cosรฌ, Giano era in definitiva il dio dei passaggi: da uno spazio a un altro, da un tempo a un altro, da una condizione a unโ€™altra. Era il dio che sovraintendeva alla linea senza dimensioni, allโ€™istante, che distingue il passato dal futuro, la pace dalla guerra, la vita dalla morte, un luogo da un altro. Inibizione e procrastinazione sono forse, allora, proprio un disturbo di questo impalpabile confine tra tutte le cose? Il tema รจ affascinante, ma il tempo corre veloce e non ci possiamo fermare a ragionare


๐—–๐—ผ๐—บ๐—ฒ ๐—ฎ๐—น ๐˜€๐—ผ๐—น๐—ถ๐˜๐—ผ ๐˜ƒ๐—ผ๐—ฟ๐—ฟ๐—ฒ๐—ถ, ๐—ถ๐—ป๐˜ƒ๐—ฒ๐—ฐ๐—ฒ, ๐—ณ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ผ๐—ฟ๐—ฎ ๐—ฎ๐—น๐—ฐ๐˜‚๐—ป๐—ฒ ๐—ฟ๐—ฎ๐—ฐ๐—ฐ๐—ผ๐—บ๐—ฎ๐—ป๐—ฑ๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ถ ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฎ๐˜๐—ถ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ.


๐—ฃ๐—ฅ๐—œ๐— ๐—” ๐—ฅ๐—”๐—–๐—–๐—ข๐— ๐—”๐—ก๐——๐—”๐—ญ๐—œ๐—ข๐—ก๐—˜. ๐—Ÿ๐—ฎ ๐—ฝ๐—ฟ๐—ผ๐—ฐ๐—ฟ๐—ฎ๐˜€๐˜๐—ถ๐—ป๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฒฬ€ ๐˜‚๐—ป ๐˜€๐—ผ๐—ด๐—ด๐—ฒ๐˜๐˜๐—ผ ๐—ฑ๐—ถ ๐—บ๐—ผ๐—ฑ๐—ฎ. Navigando su internet e sui social vi imbatterete in centinaia di articoli che ne parlano e non cโ€™รจ medico, โ€œmental couchingโ€ o neuroscienziato che resista alla tentazione di dire la sua. Spesso troverete che la procrastinazione viene collegata a disturbi di cui si postula lโ€™origine neurologica - come certe forme di autismo o il cosiddetto disturbo da deficit dell'attenzione/ iperattivitร  (ADHD) - e quindi leggerete che รจ dovuta a un qualche squilibrio tra neurotrasmettitori o nei circuiti cerebrali. Vi consiglio di non dare troppo retta. Gli esseri umani sono fatti di sostanze fisiche, quindi รจ probabile che inibizione e procrastinazione si accompagnino a particolari condizioni del sistema nervoso centrale, ma ciรฒ non significa affatto che queste condizioni siano la causa dei disturbi.

๐—”๐—ฑ ๐—ฒ๐˜€๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ถ๐—ผ, ๐—ฐ๐—ถ ๐˜€๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐˜€๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ, ๐˜€๐—ฒ ๐˜ƒ๐—ฒ๐—ป๐—ด๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐—ณ๐—ฒ๐—ฟ๐—บ๐—ฎ๐˜๐—ฒ ๐—ฑ๐—ฎ๐—น๐—น๐—ฎ ๐—ฝ๐—ผ๐—น๐—ถ๐˜‡๐—ถ๐—ฎ, ๐˜€๐—ถ ๐—ฒ๐—บ๐—ผ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฎ๐—ป๐—ผ ๐—ฒ ๐—ต๐—ฎ๐—ป๐—ป๐—ผ ๐—ถ๐—น ๐—ฏ๐—ฎ๐˜๐˜๐—ถ๐—ฐ๐˜‚๐—ผ๐—ฟ๐—ฒ. Non cโ€™รจ dubbio che la frequenza cardiaca sia influenzata dal sistema nervoso autonomo ma sarebbe da stupidi attribuire il batticuore che prende davanti a un maresciallo dei carabinieri al sistema nervoso autonomo. Il meccanismo per cui qualcosa si verifica รจ altro dalla causa per cui si verifica. Nello stesso modo inibizione e procrastinazione, anche se avranno sicuramente correlati neurochimici, devono essere considerati sintomi psicologici e trattati come tali.


๐—ฆ๐—˜๐—–๐—ข๐—ก๐——๐—” ๐—ฅ๐—”๐—–๐—–๐—ข๐— ๐—”๐—ก๐——๐—”๐—ญ๐—œ๐—ข๐—ก๐—˜. ๐—œ๐—ป๐—ถ๐—ฏ๐—ถ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฒ ๐—ฝ๐—ฟ๐—ผ๐—ฐ๐—ฟ๐—ฎ๐˜€๐˜๐—ถ๐—ป๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฑ๐—ฒ๐˜ƒ๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐—ฎ๐—ณ๐—ณ๐—ฟ๐—ผ๐—ป๐˜๐—ฎ๐˜๐—ฒ ๐—ฐ๐—ผ๐—ป ๐˜‚๐—ป ๐—ฝ๐—ผโ€™ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜€๐—ฎ๐—ด๐—ด๐—ฒ๐˜‡๐˜‡๐—ฎ. Non devono essere trascurate perchรฉ possono compromettere seriamente la vita delle persone e perchรฉ possono essere campanelli dโ€™allarme di disturbi piรน gravi. Non devono, perรฒ, nemmeno, essere combattute a tutti i costi. Se il disturbo รจ lieve e la persona trova piccoli trucchi per superare le proprie inibizioni, non รจ il caso di preoccuparsi troppo. Si tratta di una di quelle situazioni in cui la strategia migliore รจ essere โ€œpiรน furbi della propria malattiaโ€: accettarla come un malanno minore, tra i tanti piรน seri che la vita ci manda, da affrontare con un poโ€™ di pazienza e tanta capacitร  di non prendersi troppo sul serio.


๐—ง๐—˜๐—ฅ๐—ญ๐—” ๐—ฅ๐—”๐—–๐—–๐—ข๐— ๐—”๐—ก๐——๐—”๐—ญ๐—œ๐—ข๐—ก๐—˜. ๐—ฆ๐—ฒ, ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐—ผฬ€, ๐—ถ๐—ป๐—ถ๐—ฏ๐—ถ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฒ ๐—ฝ๐—ฟ๐—ผ๐—ฐ๐—ฟ๐—ฎ๐˜€๐˜๐—ถ๐—ป๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฐ๐—ผ๐—บ๐—ฝ๐—ฟ๐—ผ๐—บ๐—ฒ๐˜๐˜๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐˜€๐—ฒ๐—ฟ๐—ถ๐—ฎ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ ๐—น๐—ฎ ๐˜ƒ๐—ถ๐˜๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ ๐˜‚๐—ป๐—ฎ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ๐˜€๐—ผ๐—ป๐—ฎ, impongono sforzi progressivamente piรน gravosi per essere superate o, addirittura, non si riescono a superare e paralizzano lโ€™individuo, allora bisogna chiedere aiuto. Ma a chi? La risposta non รจ facile. I medici non specialisti in malattie mentali spesso non hanno la minima idea di cosa sia questo disturbo e di come vada trattato.

๐——โ€™๐—ฎ๐—น๐˜๐—ฟ๐—ผ ๐—ฐ๐—ฎ๐—ป๐˜๐—ผ, ๐—ด๐—น๐—ถ ๐˜€๐—ฝ๐—ฒ๐—ฐ๐—ถ๐—ฎ๐—น๐—ถ๐˜€๐˜๐—ถ, ๐—ฐ๐—ผ๐—บ๐—ฒ ๐—ฝ๐˜€๐—ถ๐—ฐ๐—ต๐—ถ๐—ฎ๐˜๐—ฟ๐—ถ ๐—ฒ ๐—ป๐—ฒ๐˜‚๐—ฟ๐—ผ๐—น๐—ผ๐—ด๐—ถ, ๐˜€๐—ผ๐—ป๐—ผ ๐˜€๐—ฝ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ผ ๐—ฝ๐—ผ๐—ฐ๐—ผ ๐—ถ๐—ป๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฎ๐˜๐—ถ a inibizione e procrastinazione, sia perchรฉ sono disturbi non โ€œabbastanza graviโ€, sia perchรฉ, esaurito il repertorio di termini inglesi dellโ€™๐˜ˆ๐˜ฎ๐˜ฆ๐˜ณ๐˜ช๐˜ค๐˜ข๐˜ฏ ๐˜‘๐˜ฐ๐˜ถ๐˜ณ๐˜ฏ๐˜ข๐˜ญ ๐˜ฐ๐˜ง ๐˜—๐˜ด๐˜บ๐˜ค๐˜ฉ๐˜ช๐˜ข๐˜ต๐˜ณ๐˜บ, non sanno piรน cosa dire al paziente. Cosรฌ, spesso, finiscono per prescrivergli uno di quei quattro o cinque antidepressivi che, ormai, si danno indistintamente per qualsiasi disturbo mentale. Intendiamoci, gli antidepressivi possono essere anche utili per attenuare le inibizioni ma non sono quasi mai risolutivi. Anche tecniche di condizionamento, suggestione e supporto cognitivo possono essere utili ma, proprio come gli psicofarmaci, hanno una durata momentanea e si limitano a โ€œrimettere in motoโ€ il malato.

๐—™๐˜‚๐—ด๐—ด๐—ถ๐˜๐—ฒ, ๐—ฝ๐—ผ๐—ถ, ๐—ฐ๐—ผ๐—บ๐—ฒ ๐—น๐—ฎ ๐—ฝ๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ฒ ๐—ด๐—น๐—ถ ๐—ฎ๐˜€๐˜€๐—ถ๐˜€๐˜๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ถ ๐—ฑ๐—ถ๐—ด๐—ถ๐˜๐—ฎ๐—น๐—ถ ๐—ฒ ๐—น๐—ฒ ๐—ฎ๐—ฝ๐—ฝ๐—น๐—ถ๐—ฐ๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ถ, spesso basate sullโ€™ intelligenza artificiale, che oggi sono tanto di moda per combattere la procrastinazione: sono prese in giro inutili che raccolgono, a vostra insaputa, una quantitร  impressionante di dati sulla vostra vita privata.

๐—จ๐—ป๐—ฎ ๐—ฝ๐˜€๐—ถ๐—ฐ๐—ผ๐˜๐—ฒ๐—ฟ๐—ฎ๐—ฝ๐—ถ๐—ฎ ๐—ฎ ๐—ถ๐—ป๐—ฑ๐—ถ๐—ฟ๐—ถ๐˜‡๐˜‡๐—ผ ๐—ฝ๐˜€๐—ถ๐—ฐ๐—ผ๐—ฎ๐—ป๐—ฎ๐—น๐—ถ๐˜๐—ถ๐—ฐ๐—ผ ๐—ฒฬ€ ๐˜€๐—ถ๐—ฐ๐˜‚๐—ฟ๐—ฎ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ ๐—น๐—ฎ ๐—ฐ๐˜‚๐—ฟ๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฒ๐—น๐—ฒ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ฒ ๐—ฝ๐—ฒ๐—ฟ ๐—น๐—ฒ ๐—ถ๐—ป๐—ถ๐—ฏ๐—ถ๐˜‡๐—ถ๐—ผ๐—ป๐—ถ. Questi disturbi segnalano sempre che, tra le altre cose, una persona si sta ribellando a qualcosa di cui, perรฒ, non ha consapevolezza. Solo se il malato comprende il motivo profondo del rifiuto che lo sta bloccando รจ possibile che guarisca stabilmente e non solo che โ€œriprenda a funzionareโ€. Questo รจ ciรฒ che deve fare un trattamento basato sui principi della psicoanalisi.


๐—Ÿโ€™๐—ผ๐—ฏ๐—ถ๐—ฒ๐˜๐˜๐—ถ๐˜ƒ๐—ผ ๐—ฑ๐—ฒ๐—น๐—น๐—ฎ ๐—ฐ๐˜‚๐—ฟ๐—ฎ ๐—ฑ๐—ฒ๐—ถ ๐—ฑ๐—ถ๐˜€๐˜๐˜‚๐—ฟ๐—ฏ๐—ถ ๐—บ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฎ๐—น๐—ถ ๐—ฑ๐—ผ๐˜ƒ๐—ฟ๐—ฒ๐—ฏ๐—ฏ๐—ฒ ๐—ฒ๐˜€๐˜€๐—ฒ๐—ฟ๐—ฒ ๐˜€๐—ฒ๐—บ๐—ฝ๐—ฟ๐—ฒ ๐—พ๐˜‚๐—ฒ๐—น๐—น๐—ผ ๐—ฐ๐—ต๐—ฒ ๐˜‚๐—ป ๐—ฝ๐—ฎ๐˜‡๐—ถ๐—ฒ๐—ป๐˜๐—ฒ ๐˜๐—ฟ๐—ผ๐˜ƒ๐—ถ ๐—ผ ๐—ฟ๐—ถ๐˜๐—ฟ๐—ผ๐˜ƒ๐—ถ una sua libertร  e serenitร  interiore e, per quanto รจ possibile, uno scopo di vita. โ€œSbloccareโ€ uno studente incagliato allโ€™ultimo esame, permettendogli di superare le sue inibizioni e laurearsi, puรฒ essere un successo terapeutico, ma non bisogna scordarsi che potrebbe anche significare aver soffocato in una persona il desiderio di cambiare vita e destino. Curare richiede sempre un grande senso di responsabilitร .


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